Wide-Gamut: un nuovo capitolo.
Ciao, sono Manuel, esperto di gestione colore, postproduzione fotografica e ottimizzazione delle immagini in ambito digital.
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Altrimenti, cominciamo.
🖥️ wide-gamut.com
Ricordo molto bene i giorni in cui mi chiedevo insistentemente “quanti dispositivi ci saranno in grado di visualizzare immagini wide-gamut nel mondo, oggi?” Domanda delle domande dalla quale seguiva “possibile che non ci sia un modo per fare un controllo del browser e del display di un dispositivo per capire se è in grado di rappresentare dei colori wide gamut?”. Eravamo (quasi) tutti a casa in lockdown, sono passati circa 4 anni. Libero dalle incombenze giornaliere prendevo appunti e cercavo ovunque nel web informazioni che potessero essermi utili, considerando che non ero (e non sono tuttora) uno sviluppatore. Dopo due settimane di studio e ricerche, che nel frattempo mi avevano portato ad approfondire temi correlati, trovai un codice che pareva fare esattamente ciò di cui avevo bisogno, incredibile! “Ciao Giò (carissimo amico e bravissimo sviluppatore) senti ma con questa cosa si riesce a fare una pagina che fa un test…?)” alla risposta “devo verificare ma tecnicamente si” il mio cervello era già partito. Giro un foglio nuovo nel blocco degli appunti, inizio a disegnare uno schema a blocchi per dare un senso al progetto, chiamo i soci Max e Ale per condividere pensieri e idee. Registro il dominio e inizio ad abbozzare la grafica su Affinity Designer.
Poi l’idea di sfruttare questa occasione per creare delle statistiche da condividere. Altre ricerche su Google Analytics per poi finire a smanettare su Google Data Studio, strumento a me ancora sconosciuto. E via, giorno dopo giorno, nasce così wide-gamut.com, un progetto nato dalla voglia di conoscere, approfondire e cercare di creare delle statistiche che nessuno aveva mai raccolto e pubblicato prima. Un progetto che sapevo fin dall’inizio non mi avrebbe fruttato nulla in termini economici, anzi era un costo, ma mi riempiva di entusiasmo per l’utilità che avrebbe potuto offrire.
Dopo tre anni dalla prima messa online ecco un Wide-Gamut completamente nuovo! Non avete idea di quanto sono felice e grato a tutti quelli che hanno reso possibile questa nuova versione 2.0. Da una pagina fatta in un garage (se vogliamo dargli un tono da Silicon Valley) ora l’interfaccia è stata progettata completamente da zero da chi lo fa di mestiere (grazie Ale) ed è stato rivisto nelle funzionalità con l’implementazione, tra le altre cose, di un check sul supporto all’HDR (grazie Giò), fondamentale per questo 2024 che ho già battezzato l’anno dell’HDR nelle foto.
Finalmente Wide Gamut è diventato quello che mi sono sempre immaginato, anche se il progetto nei miei piani è molto più ampio. Un pezzo alla volta cercherò di farlo crescere, arriveranno altre piccole novità nell’arco di quest’anno, vi terrò aggiornati!
Volete sapere l’ultima cosa folle di questo progetto? Negli ultimi 30 giorni ha collezionato 38 mila visualizzazioni provenienti da tutto il mondo senza aver mai sponsorizzato nulla o fatto ottimizzazioni SEO. Not bad!
📱 Modalità di riferimento su iPad PRO
Negli ultimi mesi mi sono trovato in alcune situazioni che mi hanno lasciato fra l’incredulità e l’indignazione professionale. Con la frase “ma tanto i dispositivi visualizzano le immagini in modo diverso” si cade sempre in piedi, è un’ovvietà. Ma fare di tutta l’erba un fascio non serve a nulla se non a portare l’acqua al mulino di chi porta avanti convinzioni fondate decenni fa (il caro bias di conferma). Ho ancora in mente una live che stavo seguendo sulla gestione colore nel 2020 (mentre progettavo wide-gamut) dove due fra i professionisti più riconosciuti in Italia sulla gestione colore se la ridevano sul fatto che i dispositivi mobile erano senza gestione colore, non sapendo che quello che avevano in tasca molto probabilmente ce l’aveva eccome.
Questo trend tra i professionisti a quanto pare non sembra fermarsi purtroppo, se parliamo di dispositivi Apple poi salvati popolo. Ne ho sentite di ogni, e come al solito quando chiedo “avevi impostato la modalità di riferimento?” si apre il vuoto cosmico. La gestione colore odora da stantio: corsi, articoli, video, eventi parlano sempre delle solite cose “la foto stampata non è uguale a quella che vedo a monitor” quando lì fuori ci sono dispositivi, browser, sistemi operativi, software 3D che fanno salti da gigante anno dopo anno, ma che nessuno si calcola.
Qualche settimana fa con Max, visto che sulla scrivania avevamo più dispositivi accesi, abbiamo deciso di fare un test: visualizzare una serie di immagini con colori anche molto saturi su vari dispositivi Apple in relazione ad un monitor Eizo calibrato sul medesimo spazio colore Display P3. La mia curiosità era incentrata sulla resa cromatica dell’iPad Pro (12.9” M2) dopo che mi era arrivato all'orecchio (da un professionista) che non fosse per nulla affidabile come resa. Non mi dilungherò molto, ci sarebbe tanto da dire. Tralasciamo iPhone 14 Pro Max e macBook Air M2 (che se vogliamo dirla tutta non erano poi così lontani) Eizo CG2730, macBook Pro M1 Pro (impostato in modalità di riferimento “Photography P3-D65”) e iPad Pro M2 (anch’esso con modalità di riferimento attiva) erano praticamente uguali. Si lo so non si dice uguali, è impossibile bla bla bla. Siamo pratici e andiamo al sodo senza tante pippe mentali. Trascurando il fattore contrasto che sui pannelli mini-led del macBook e iPad è maggiore (il nero è molto più nero rispetto al pannello LCD di Eizo) per quanto riguarda la resa cromatica, le immagini erano molto molto simili. Supportato anche dall’occhio esperto di Max abbiamo cercato delle differenze, qualcosina in certi casi dopo minuti di analisi l’avevamo notato ma siamo sul “secondo me” “forse questo punto” “a me sembra che… ma forse mi sbaglio”. Ecco diciamo che il Delta-E era decisamente basso sulla soglia della percezione visiva umana di occhi esperti.
Posso dire? Me lo aspettavo, Apple ha ideato le modalità di riferimento proprio per avere la massima consistenza cromatica possibile fra i vari dispositivi. Non per niente iPad Pro da 12.9 è l’unico tablet presente sul mercato certificato da Netflix per la valutazione cromatica.
Cosa ci portiamo a casa dopo tutto questo? Che i dispositivi bisogna saperli utilizzare e chi parla di gestione colore non vuol dire che automaticamente abbia competenze nella gestione colore nell’ambito digital e web.
👚 La coerenza cromatica nella digital fashion
La settimana scorsa ho partecipato ad un evento organizzato da Computer Gross in collaborazione con Adobe e EIZO. È stata una mattinata molto interessante dove si è parlato dei nuovi traguardi raggiunti con gli ultimi aggiornamenti della suite Adobe Substance 3D legati strettamente ad una accurata gestione colore.
Nell’immaginario comune la parte di progettazione e modellazione 3D è slegata dalla riproduzione fedele dei colori, che solitamente viene gestita in passaggi successivi di postproduzione fotografica o video. Oggi non è più così (finalmente), Adobe Substance 3D integra in modo accurato la gestione colore nelle varie fasi di modellazione ed esportazione dei progetti 3D, ottimizzando l’intero workflow e portando la prototipazione 3D a un livello successivo. Questo è un grande traguardo che però richiede la conoscenza di questa materia anche da parte dei professionisti che si occupano di creare progetti in 3D. Ovviamente tutto il processo richiede l’utilizzo di monitor in grado di rappresentare i colori in modo eccellente.
In collaborazione con EIZO abbiamo creato un White Paper dedicato all’importanza della coerenza cromatica dal prototipo al go-to-market nel settore fashion. L’obiettivo di ogni Brand è di rendere la fase di ideazione e prototipazione sempre più veloce, dinamica e meno costosa sia in termini economici che di impatto ambientale. La coerenza colore è il fulcro principale e deve essere costante in tutti i passaggi: Creazione modello 3D, Shooting, Post produzione, Esportazione ed Ottimizzazione per il web.
Se sei interessato puoi scaricare gratuitamente il White Paper qui 👉 L’importanza della coerenza cromatica dalla prototipazione al go-to-market
🔗 Link interessanti
I profili ProStandard diventano di default su Capture One Pro 16.3.4 (che fantastica notizia 😎) 👉 captureone.com
Visualizzatore 3D di spazi colore 👉 hueplot.ardov.me
Fotocamere digitali, dodici anni di declino impressionante 👉 fotocult.it
jpegli 👉 giannirosato.com
Sony Alpha, 2013-2023: dieci anni di mirrorless full frame che hanno cambiato il mercato della fotografia e il modo di fotografare 👉 fotocult.it
Digital Spectrum è una newsletter gratuita che scrivo dal 2022 dove tratto temi che rappresentano il presente e il futuro dell’industria della content creation digitale.
Sono un esperto di gestione colore, postproduzione fotografica e ottimizzazione delle immagini in ambito digital. Sono socio fondatore di PixelFactory, uno dei principali studi di postproduzione fotografica in Italia. Mi occupo di postproduzione fotografica e affianco come Digital Tech i fotografi sul set.
Formo e affianco agenzie di comunicazione, web agency, studi di produzione e professionisti sulla corretta gestione del colore e l’implementazione di flussi di lavoro sicuri ed efficienti per la gestione delle immagini.
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